Recensione di “Made in Abyss”

Recensione di “Made in Abyss”

03/15/2022 0 Di Michele Poli
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Made in Abyss è una serie manga scritta e disegnata da Akihito Tsukushi ed è pubblicata sul sito Manga Life Win di Takebosho dal 2012.  Dalla serie è stata tratta una serie anime andata in onda nel 2017 e un film, che prosegue la storia, uscito nel 2020. Una seconda stagione è prevista per il 2022.

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Ambientazione

made in abyss

Mappa dell’Abisso

Nel mondo non esiste più nessun luogo inesplorato, ad eccezione dell’Abisso, una gigantesca voragine larga un chilometro e dalla profondità sconosciuta che è diventata una meta ambita per moltissimi impavidi esploratori: all’interno infatti sono presenti magici cimeli che essi trovano e rivendono in superficie. Pochissimi di loro sono riusciti a tornare dagli strati più bassi e sono conosciuti come Fischietti Bianchi: la maggior parte sono rimasti nelle profondità dell’Abisso o sono morti a causa dei pericoli che si celano al suo interno.

Made in Abyss - Secondo Strato

Il Secondo Strato nel manga

L’Abisso è suddiviso in vari strati, dei quali al momento se ne conoscono sette. Ognuno di essi ha una flora, una fauna e una conformazione geografica peculiare. È pervaso inoltre dalla Maledizione, che influisce negativamente sulla salute degli esploratori che risalgono verso la superficie. Più si scende in profondità più la Maledizione peggiora: se nel primo strato si hanno solamente leggeri sentori di nausea, quando si cerca di risalire dal Sesto Strato si va incontro alla perdita della propria umanità o alla morte. Per questo gli esploratori che si avventurano oltre il Quinto Strato si dice vadano incontro alla loro Ultima Discesa.

Made in Abyss - Sesto Strato

Il Sesto Strato nel manga

Nonostante l’autore abbia riferito di conoscere poco o nulla della Divina Commedia e di Dante, è innegabile una certa somiglianza tra l’Abisso e l’Inferno dantesco: sono infatti entrambi suddivisi in strati, ognuno con il proprio ambiente caratteristico e le proprie caratteristiche (le pene per Dante, gli effetti della Maledizione in Tsukushi). Quel che è certo è l’estrema attenzione riservata a ogni minimo particolare sia per quanto riguarda le ambientazioni, sia per le bestie dell’Abisso, alle quali vengono riservate vere e proprie schede descrittive all’interno dei volumi,

La trama

La storia si concentra su Riko, una ragazzina di dodici anni che vive all’orfanotrofio Belchero, sito nella città di Orth che è stata costruita intorno all’Abisso per accogliere gli esploratori. Mentre sta esplorando il Primo Strato, viene attaccata da un mostro, ma riesce a salvarsi grazie a Reg, un bambino robotico che uccide il mostro con un cimelio.

made in abyss - reg e riko

Riko e Reg discendono nell’Abisso

Grazie a uno stratagemma riesce a far adottare anche lui dall’orfanotrofio e vivono in tranquillità finché in superficie non arriva un messaggio di sua madre Lyza, uno dei cinque fischietti bianchi scomparsa da anni dopo la sua Ultima Discesa.  Tra le carte c’è anche una lettera per Riko che dice semplicemente “Sul fondo dell’Abisso aspetto”.

Decisa a raggiungere il genitore, la ragazzina progetta una discesa nell’Abisso e a lei si unisce anche Reg. Dopo essere partiti di nascosto, grazie all’aiuto degli altri bambini dell’orfanotrofio, intraprendono un viaggio consapevoli di non poter più far ritorno in superficie. Durante la discesa capiranno che l’Abisso è tanto speciale quanto pericoloso.

made in abyss

La sopravvivenza

La tematica principale del manga è la sopravvivenza: non solo i protagonisti, infatti, ma chiunque si avventura nell’Abisso deve fare i conti con pericoli mortali e bestie letali mettendo a rischio la loro vita. I protagonisti, in particolare Riko, si deve confrontare con la morte più di una volta durante la sua discesa, riuscendo però sempre a salvarsi grazie all’intervento di qualcuno. A questo si lega il riferimento all’eutanasia, nel momento in cui Nanachi chiede a Reg di uccidere la sua amica Mitty, resa un mostro deforme dagli esperimenti svolti da Bondrewd, un altro Fischietto Bianco, su di loro.

made in abyss

Uno dei mostri dell’abisso

Aspetto vs contenuto

Una seconda tematica è il continuo contrasto tra apparenza e contenuto e di questo ne è prima avvisaglia lo stile di disegno: Tsukushi utilizza un tratto solitamente riservato a manga per bambini per realizzare, al contrario, scene crude e macabre che non risparmiano mutilazioni, deformazioni e sangue.

I due personaggi che meglio rappresentano questa tematica sono i due Fischietti Bianchi Ozen e Bondrewd: la prima, che si trova al secondo strato, si presenta come un mostro cinico e crudele, ma, nonostante faccia gran parte delle cose solo per proprio tornaconto, si dimostra comunque una persona con un fondo di bontà e allena i protagonisti a sopravvivere nell’Abisso.

Ozen l’Inamovibile

Il Cavaliere dell’Alba invece, residente al Quinto Strato, indossa una maschera di gentilezza e ospitalità dietro la quale cela tutto il suo cinismo e la sua crudeltà, non risparmiando alla figlia indicibili mutilazioni pur di assolvere ai suoi scopi.

Il villaggio di Ilbu, sito nel Sesto Strato, presenta un ulteriore contrasto tra esteriorità e contenuto, laddove gli scarti che lo abitano cercano di comportarsi e vivere da esseri umani, anche se la loro umanità l’hanno persa da tempo.

La lenta e inesorabile discesa negli abissi dell’animo umano

La discesa nelle viscere dell’Abisso può essere vista come metafora per l’analisi dei meandri più oscuri, profondi e perversi dell’animo umano: la città di Orth è l’esteriorità, un luogo tutto sommato sicuro dove gli esploratori vivono con le proprie famiglie, mentre la voragine è l’interiorità, con tutto ciò che le persone mostrano o nascondono. Più si va in profondità più le ambientazioni si fanno cupe, le perversioni dei personaggi terrificanti e gli effetti della Maledizione e le creature letali.

Orth e l’Abisso

Se il Primo Strato, soleggiato e verde, è quello in cui gli aspiranti esploratori si addestrano senza incorrere in grossi pericoli, i due successivi cominciano già a diventare più pericolosi, anche se non del tutto mortali.

È dal Quarto Strato che comincia il viaggio nella “parte sommersa dell’iceberg”: la Maledizione comincia a provocare gravi disagi fisici (perdite di sangue, allucinazioni, disorientamento) e le bestie diventano più aggressive e pericolose. Con il suo racconto Nanachi, che diverrà poi nuova compagna di viaggio, fa già intuire quanto Bondrewd sia cinico e senza scrupoli e fino a dove sia in grado di spingersi per le sue ambizioni.

Egli entra prepotentemente in scena nell’arco dedicato al Quinto Strato (il cui nome, Mare dei Cadaveri, è già un programma). Nel film il suo ingresso è reso alla perfezione grazie a una colonna sonora cupa e sinistra. Non tutte le perversioni dell’uomo vengono mostrate: la figlia Prushka, per esempio, fa velati e inconsapevoli riferimenti all’incesto e alla violenza su minori. Ciò viene chiaramente mostrato quando si parla degli ignobili esperimenti condotti sui bambini orfani da lui “adottati” e, soprattutto, nella raccapricciante scena delle torture di Reg.

Bondrewd e Prushka

Nel Sesto Strato, esplorato dal sesto al decimo volume del manga, vivono i Narehate, esseri umani sopravvissuti alla Maledizione e trasformati in mostri. Si dimostrano piuttosto amichevoli, ma nascondono una scomoda e terrificante verità riguardante la nascita del villaggio: ogni abitante ha infatti abbandonato la propria umanità perché ossessionato dai propri desideri e dalle proprie brame e gli è impossibile lasciare Ilbu.

L’innocenza

Tutto il manga è visto attraverso l’innocenza e l’ingenuità di Riko, una ragazzina di dodici anni che, sebbene poco sappia del mondo, ha deciso di intraprendere un lungo viaggio in un luogo pericoloso e misterioso come l’Abisso. Molti degli elementi macabri sono nascosti dal velo di candore dovuto a personaggi come Riko e Prushka, mentre Reg è probabilmente l’unico a comprendere realmente la crudeltà della voragine. È l’innocenza a rendere toccanti gli ultimi istanti di Prushka, che cerca di raggiungere il padre con il pensiero per dirgli che sarà sempre dalla sua parte.

Lo stile di disegno, a mio avviso, aiuta a dare al lettore il senso di candore e innocenza che caratterizza la protagonista principale.

Considerazioni finali

Made in Abyss è certamente un’opera ben costruita la cui lettura va ben più a fondo delle semplici apparenze. Le tematiche affrontate e le scene a volte splatter e terrificanti non la rendono un’opera da affrontare con leggerezza.

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